In Sesto Potere

Audiolibri: nascita, sviluppo e fortuna della lettura da ascoltare

di Ilaria Orzo

È ormai qualche anno che gli audiolibri sono ufficialmente entrati nel quotidiano dei lettori: questo nuovo modo di fruire il testo scritto prevede la lettura ad alta voce da parte di uno o più speakers oppure tramite un motore di sintesi vocale. I software più evoluti permettono di usufruire anche dei Digital Talking Book: in questo caso, l’audio viene sincronizzato al testo, permettendo di leggere e ascoltare in contemporanea.

Il termine audiolibro fu riconosciuto ufficialmente nel 1994 dall’Audio Publishers Association, l’organizzazione statunitense nata senza scopo di lucro a difesa dei diritti di questa nuova forma di lettura nel 1986.

Al giorno d’oggi, numerose sono le piattaforme che ci consentono di scaricare il libro in formato mp3 e ascoltarlo come fosse un podcast o una canzone in qualsiasi situazione: durante le faccende domestiche, in macchina, sull’autobus e persino sotto la doccia.

Ma siamo sicuri si possa parlare davvero di “nuovo modo di fruire il testo scritto”? Perché, in realtà, gli audiolibri hanno circa un secolo e mezzo di vita.

Era il 1877 quando Thomas Edison mise a punto i primi esperimenti di registrazione sui cilindri fonografici; il suo scopo era quello di rendere la lettura possibile anche per i ciechi. La sua prima prova consistette nel registrare un pezzo della filastrocca Mary had a little lamb, molto conosciuta in America. Vent’anni dopo, nel 1897, lo scrittore statunitensse Sylvanus Stall incise su dei cilindri fonografici What a Young Boy Ought to Know, il suo più grande best seller: l’esperimento ebbe grande successo.

Il più grande limite della registrazione su cilindri fonografici, però, riguardava la durata: ogni cilindro poteva supportare solo pochi minuti di audio. Le prime tracce audio erano lunghe circa 4-6 minuti e si riuscì ad arrivare a non più di 20 minuti.

Negli anni Trenta del Novecento, l’American Foundation for the Blind istituì il Talking Books Program, allo scopo di aiutare nella lettura non solo i ciechi, ma anche i feriti di guerra. Il catalogo comprendeva le opere di Shakespeare e alcuni tra i più grandi successi letterari americani dell’epoca; le registrazioni erano fatte sui dischi in vinile, che nel frattempo avevano fatto il loro ingresso nel panorama musicale e si erano ormai diffusi. In quegli stessi anni, in Inghilterra, anche il Royal National Institute of Blind People cominciò a produrre audiolibri a favore dei reduci di guerra.

In Italia, invece, le prime registrazioni di audiolibri su vinile risalgono al 1966: il riferimento è alle Fiabe sonore dei Fratelli Fabbri. La collana andò avanti per quattro anni; ogni numero comprendeva un disco con musiche e storia da ascoltare e un libro illustrato su cui seguire il racconto. I bambini degli anni Novanta, invece, ricorderanno con affetto le musicassette Disney, vendute in edicola insieme ad un libro illustrato e uno dei personaggi della storia in miniatura. Le prime case di registrazione di audiolibri italiane in assoluto sono state IlNarratore e GOODmood Audiolibri, molto attive ancora oggi.

Nel caso dei dischi in vinile, però, i problemi principali erano due. Il primo riguardava anche in questo caso il tempo di registrazione, che non poteva superare i quindici minuti per lato. Il secondo era legato al copyright: quelli che erano e sono conosciuti come i Libri Parlanti sono nati con scopo benefico e a titolo gratuito, sono accessibili solo ai non vedenti e non sono legati alla filiera editoriale.

La vera svolta per quelli che oggi chiamiamo audiolibri arrivò tra gli anni Settanta e Ottanta, con l’avvento delle musicassette e del walkman. Grazie a questo dispositivo tecnologico, si fece sempre più spazio il concetto dell’ascolto in movimento: se era ormai possibile ascoltare musica, in auto o camminando, perché non avrebbe dovuto essere possibile ascoltare storie, racconti, romanzi? È in questo periodo che nascono quelle che ancora oggi sono le più solide catene di distribuzione di audiolibri; tra tutte, ricordiamo la Books in Motion e la Recorded Books.

Negli anni a seguire, la tecnologia avanzò rapidamente e, di conseguenza, anche la fruibilità degli audiolibri fu sempre più facile. Alla fine degli anni Novanta divenne particolarmente popolare l’Audible Player, un dispositivo portatile – precursore dell’mp3 e dell’iPod della Apple che sarebbero usciti qualche anno dopo – dedicato solo al download di file audio contenenti libri.

E se nei primi anni del Nuovo Millennio, con l’avvento degli iPhone, l’iTunes Store rendeva possibile la creazione di una propria libreria virtuale formato audio per la prima volta, la vera rivoluzione l’hanno fatta gli smartphone, che hanno reso possibile rendere disponibili delle applicazioni specifiche attraverso cui dedicarsi all’ascolto online e offline di cataloghi molto vasti – che comprendono ormai anche podcast – pagando un piccolo abbonamento mensile. Tra le piattaforme che offrono maggiore scelta vi segnaliamo Storytell e Audible, ma, ormai, sono sempre di più le case editrici che scelgono di mettere in piedi dei propri studi di registrazione, cedendo i diritti per la diffusione dell’audiolibro a terze piattaforme solo successivamente. Molti grandi classici della letteratura italiana e non sono disponibili in Ad alta voce, la sezione di audiolibri messa a punto dalla Rai e su YouTube, la piattaforma su cui video di lettura ad alta voce sono caricabili in maniera gratuita.  

Inoltre, vale la pena segnalare l’esistenza di LibriVox, un’associazione che raccoglie un gruppo di volontari che leggono e registrano libri ormai privi di copyright, rendendoli poi disponibili per l’ascolto e per il download sul loro sito e su alcune biblioteche virtuali con cui collaborano. Ad oggi, il loro catalogo conta più di 15000 testi, di cui molti in inglese. L’iniziativa ha preso piede da una discussione nata sul blog di Hugh McGuire, scrittore statunitense, nel 2005. Il primo libro da loro registrato è L’agente segreto di Joseph Conrad.

Ad oggi, secondo le statistiche della ricerca di NielsenIQ per Audible del 2021, sono più di 10 milioni gli italiani – dagli adolescenti agli adulti – che hanno contratto l’abbonamento ad almeno una delle piattaforme di audiolibri disponibili e si prospetta che il dato sia destinato ad aumentare.

Insomma, ormai, tanto quanto è scontato che di un libro troverete la sua versione ebook, è quasi certo che ne troverete la versione audiolibro. Non dovete fare altro che scegliere il catalogo che più si avvicina ai vostri gusti; o, perché, no, provare tutte le piattaforme e non rinunciare all’ascolto di nessun titolo. Non avete idea di quale libro valga la pena ascoltare? Se siete al primo approccio, in effetti, la vasta scelta potrebbe portarvi in confusione. Per capire se questa lettura alternativa fa al caso vostro, potreste cominciare da un libro che avete già letto in versione cartacea: è un buon metodo per capire se riesce a trasmettervi le stesse sensazioni e se riuscite a mantenere lo stesso grado di concentrazione. A tal proposito, vi segnaliamo alcuni tra i best sellers più ascoltati degli ultimi anni: la saga di Harry Potter, Anna Karenina, I leoni di Sicilia, L’amica geniale, Il conte di Montecristo, La verità sul caso Harry Querbert e Un uomo a pezzi. Come potete vedere, se è vero che molta risonanza sulle piattaforme di audiolibri l’hanno i classici, i generi a cui ci si può approcciare sono vari e incontrano e accontentano i gusti di tutti i lettori, anche quelli più difficili da accontentare.