titolo: La post network era e il ritorno delle grandi narrazioni: Cinema e Televisione nella stagione delle piattaforme VOD
A partire dall’ultimo decennio, le piattaforme VOD, in particolare SVOD (subscription on demand) e AVOD (advertising on demand), si configurano come nuovo modello di televisione, spesso con l’accezione di quality tv o post-network era (Amanda D. Lotz, 2007). Sia per scelta di produttori e autori e sia per le conseguenze dovute alla pandemia, anche tantissimi film in misura situazionale hanno mutato i loro obiettivi di diffusione e distribuzione, presentandosi direttamente nel ricchissimo catalogo delle piattaforme VOD; è prassi anche la riproposizione continua di contenuti cinematografici passati, dai classici alle novità di selezioni internazionali provenienti da realtà prestigiose come il Festival di Cannes e di Venezia. Per esigenza o per predilezione, è innegabile la trasformazione in corso che gli schemi della consuetudine cinetelevisiva hanno subìto e subiscono quotidianamente, attraverso pratiche di certo riconducibili idealmente a ciò che Henry Jenkins riconosce come cultura convergente: «where Old and New Media collide», è l’ibridismo, la cumulazione delle forme e dell’approccio quasi senza distinzione di storytelling a colpire maggiormente, narrazioni in passato partecipative su due strade non in dialogo, se non attraverso la canonica identificazione di azione audiovisiva. Nello specifico, oggi è la quality tv ad ottenere maggiore riscontro di pubblico, venendo incontro all’urgenza di ancorare lo spettatore in un world building perenne, appunto continuativo e convergente, che non sia solamente un “viaggio” di due ore ma che porti l’audience a riconoscersi nella vita finzionale di personaggi e luoghi che rincorre episodio dopo episodio.Si può parlare, quindi, di un ritorno alle grandi narrazioni? Siamo di fronte a una ulteriore modificazione di supremazia, lo showrunner con le sue creazioni narrative e il suo essere multitasking è ormai consacrato come ruolo artistico principale a discapito del regista cinematografico.Si accettano contributi di taglio critico militante su cinema e televisione degli ultimi anni, di lunghezza compresa tra le 10000 alle 20000 battute, con citazione interna al testo “autore-data” (nota “all’americana”) e un elenco dei testi riportato in coda all’articolo/saggio.
Gli interessati sono pregati di inviare il prima possibile una proposta di contributo con le indicazioni di argomento e abstract (70 parole max) ai seguenti indirizzi:
vitosantoro@live.it
antonio.daniele@unifg.it
letterazero.nuovaserie@gmail.com