di Alessandro Ciniero
Struttura
“A Christmas Gift For You” è composto da 13 canzoni, delle quali 12 sono cover di brani storici (composti tra il 1818 e il 1952), più una canzone originale composta da Jeff Barry, Ellie Greenwich e Phil Spector dal titolo “Christmas (Baby Please Come Home)”.
La tracklist è la seguente:
No. | Song Title | Artist |
1 | White Christmas | Darlene Love |
2 | Frosty the Snowman | The Ronettes |
3 | The Bells of St. Mary’s | Bob B. Soxx & the Blue Jeans |
4 | Santa Claus Is Coming to Town | The Crystals |
5 | Sleigh Ride | The Ronettes |
6 | Marshmallow World | Darlene Love |
7 | I Saw Mommy Kissing Santa Claus | The Ronettes |
8 | Rudolph the Red-Nosed Reindeer | The Crystals |
9 | Winter Wonderland | Darlene Love |
10 | Parade of the Wooden Soldiers | The Crystals |
11 | Christmas (Baby Please Come Home) | Darlene Love |
12 | Here Comes Santa Claus | Bob B. Soxx & the Blue Jeans |
13 | Silent Night | Phil Spector and Artists |
Commento soggettivo
Immaginate di essere a casa coi parenti la vigilia di Natale. Manca un’ora al cenone. Decidete di mettere un disco natalizio, per questa volta non optate per Michael Bublé.
“White Christmas” inizia e per la prima volta sentite un backbeat dietro che spinge i fiati a ritmo R&B mentre la voce di Darlene Love si staglia sopra. Tocchi di archi qua e là e campanelle non fanno perdere l’atmosfera natalizia. Non si ha il tempo di capire che sta succedendo quando parte “Frosty the Snowman”. Una batteria roboante, shakers e sonagli non danno tregua, contrastando la dolcezza del pizzicato dei violini e la voce suadente di Ronnie Bennett. Quattro rintocchi di campane ecclesiastiche annunciano “The Bells of St. Mary’s”, il Wall of Sound non fa comprendere cosa sta accadendo là sotto ma sviluppa pian piano la canzone fino all’incredibile climax dove la voce di Bobby Sheen si unisce a quella di Darlene Love, quei fill di batteria ti fanno pulsare l’anima. Un intro parlato di Dolores Brooks che riferisce ad un certo figliolo Jimmy di aver parlato con Babbo Natale e parte “Santa Claus Is Coming to Town” con un assolo formidabile di sassofono e giostrando tra percussioni, giocattoli, pianoforti, tutti che gioiscono con te per l’arrivo del Natale. “Sleigh Ride” usa le percussioni per ricreare il galoppo delle renne mentre i fiati e gli archi vanno in contrappunto. Dopo questo viaggio, un quartetto di archi introduce “Marshmallow World” con due assoli (sax e trombe) e la backing track che parte, si ferma, riparte e con essa il tuo cuore. Dopo aver udito un bacio proibito, “I Saw Mommy Kissing Santa Claus” segue un ritmo quasi da marcia militare mentre Ronnie non si capacita di aver visto sua madre baciare Babbo Natale. Una chitarra doppiata introduce “Rudolph the Red-Nosed Reindeer”, un’opera drammatica a suon di nacchere e timpani. I cori creano una profondità incredibile (tutto in mono). Un intro memorabile apre “Winter Wonderland” con quel basso che viene rinforzato dalle campane tubolari e il piano che risponde melodicamente. Il legato degli archi si mescola col pizzicato mentre tu sei stravaccato sul divano a mangiare l’ennesimo pezzo di torrone. Un’altra marcia militare “Parade of the Wooden Soldiers” con squilli di trombe, uno start and stop che nemmeno le auto moderne hanno, woodblock che richiamano ai soldatini di legno. Tutte queste canzoni già trascorse sono in realtà una preparazione psicologica al capolavoro dell’album. “Christmas (Baby Please Come Home)” è semplicemente incredibile, Darlene Love aspetta il ritorno messianico del suo amato la notte di Natale, un dramma che si consuma in tre minuti e ti porta in alto nel paradiso con un climax da brividi dove pure Leon Russell non si contiene più e picchia i tasti del pianoforte fino a svenire. Non sapete quante volte ho pianto dopo aver sentito questa traccia. Il miracolo si compie, nulla è più come prima. “Here Comes Santa Claus” rassicura l’ascoltatore facendolo tornare sulla Terra rinato. Infine il commiato “Silent Night” dove Phil Spector ringrazia gli ascoltatori e gli augura un buon Natale e felice anno nuovo mentre i cori angelici creano un’atmosfera religiosa e contemplativa.
Impatto ed eredità
Basta ascoltare “All I Want For Christmas Is You” di Mariah Carey per osservare quanto questo disco abbia impattato. La traccia può essere considerata come il più grande omaggio a “A Christmas Gift For You”; la produzione è un Wall of Sound aggiornato agli anni ‘90.
Ascoltando musica natalizia registrata dopo il 1963, ho notato come gli stili di produzione sono principalmente due: uno che richiama allo swing dei crooner (Bing Crosby, Frank Sinatra, Dean Martin, Michael Bublé) e uno pop-rock nato sostanzialmente con quest’album, diventando un classico ed entrando ogni anno in classifica negli Stati Uniti (posizione no.8 della Billboard 200 nel 2022).
Un altro aspetto da notare consiste nel fatto che “A Christmas Gift For You” è un producer album, un disco non di un artista ma di un produttore che sfoggia i suoi artisti della sua etichetta. Una assoluta novità all’epoca che è diventata pratica comune nella musica contemporanea fatta di produttori-artisti come Phil Spector: alcuni esempi sono “OBE” di MACE e “Produced by Charlie Charles” di Charlie Charles.
Le canzoni più popolari sono “Sleigh Ride” e “Christmas (Baby Please Come Home)”, quest’ultima diventata uno standard a tutti gli effetti a partire dagli anni ‘80.
Lo stesso Spector co-produsse un’altra leggendaria canzone natalizia: “Happy Xmas (War is Over)” di John Lennon nel 1971. Anche in questo caso, il successo non fu immediato ma postumo.
Concludo con una frase di Francesco Paolo Ferrotti :”[] forse possiamo immaginare quale sarebbe stato l’impatto se ‘A Christmas Gift For You’ avesse avuto a suo tempo la promozione ed il successo che meritava. Eppure, se fosse andata diversamente, forse oggi non ne parleremmo come di un album magicamente fuori dal tempo, protagonista di uno tra i più leggendari capitoli della storia del rock.”
Conclusione
60 anni dopo la rivoluzione, Cher ha rilasciato il suo primo album natalizio dal titolo “Christmas” debuttando alla posizione 32 della classifica americana. Tra le tracce dell’album c’è “Christmas (Baby Please Come Home)” duettata con Darlene Love. Immaginate queste due ragazzine cantare insieme nel 1963 una canzone nuova, non avendo idea della portata leggendaria che le avrebbe consegnate alla storia. Ora, nel 2023, la ricantano con tutto il peso delle lore vite, in un mondo che cambia ad una velocità disarmante, dove la musica che conta le ha assegnate all’immortalità.
Grazie a tutti quelli che hanno sopportato le mie fisse su Phil Spector e che sono arrivati fin qui. Buon Natale e felice anno nuovo!
Link utili
Ascolto dell’album su Spotify
Ascolto delle sessions
PHIL SPECTOR / RONETTES – FROSTY & SLEIGH RIDE strings overdub
PHIL SPECTOR – SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN session
Interviste sull’album natalizio
Phil Spector Interview In 1972 Talking About His Christmas Album
DARLENE LOVE remembers the 1963 Philles Christmas recording sessions at Gold Star Studios.