In Schede

Morte di un ragazzo perbene – rec. a “Il sangue che ti scorre accanto” di Serena Vinci

di Valentina di Corcia

C’è stato un preciso momento in cui il male si è insinuato nei chiaroscuri della storia del nostro Paese e ha iniziato ad espandersi, richiamando su di sé i clamori mediatici, trasformando il pubblico televisivo in una tifoseria organizzata e, non da ultimo, tributando podi e onori ai sapienti del crimine, incoronati vincitori di un grottesco e atipico talent show.

I fatti narrati in questa storia sono lontani, nel tempo e nello spazio, dai boschi del cosiddetto satanismo acido, animato da droghe e violenza, in cui un gruppo di ragazzi utilizzerà l’occulto come alibi a una vita di degrado.  Pare affacciarsi – lo diciamo con prudenza, ma abbiamo qualche buona ragione dalla nostra parte – una nuova “Gioventù Cannibale” in una certa violenza sfacciata e vorace.

Questa storia parla di affascino, di una goccia di sangue mescolata al caffè e del potere arcano dei lacci d’amore. Serena Vinci parte da un fatto di cronaca, un fatto di sangue particolarmente controverso e ancora oggi rimasto insoluto. Per renderlo meno brutto – perché la realtà sa rivelarsi assai peggiore di qualsiasi fantasia macabra – lo impregna di esoterismo. Tutto questo dà alla storia delle connotazioni che richiamano aspetti da realismo magico. Potremmo considerarla come una forma di etnofiction, per dirla con Augè: i personaggi che animano l’immaginario paese di Distici subiscono supinamente l’affascino, ne sono soggiogati perché, in certi contesti del sud Italia, la magia è un fenomeno endemico.  Dunque, risulta più facile credere alla magia che alzare il velo su una verità più scomoda.

C’è una mappa ideale che attraversa tutta la Penisola e contiene i luoghi di quello che potremmo definire un nuovo gotico italiano. Partendo da Butera, in Sicilia, dall’antro della strega de “Lo Scuru” di Orazio Labbate, ci si sofferma per una visita al condominio dei misteri di “Questo giorno che incombe” di Antonella Lattanzi e poi su su, si sale fino alle valli piemontesi per trovare una cura all’epidemia di “Morsi” di Marco Peano, per poi scendere ancora lungo lo Stivale, fino a raggiungere Distici, paese di un non meglio identificato sud Italia, in cui è ambientato il romanzo d’esordio di Serena Vinci, “Il sangue che ti scorre accanto”, edito quest’anno da Les Flâneurs nella collana di narrativa “Montparnasse”.

Il nostro gotico affonda le radici nel passato. Nasce, dopo lunga gestazione, dalla tradizione orale, da quelle leggende che di bocca in bocca hanno attraversato intere generazioni e che, sfidando il pregiudizio del progresso sono giunte fino a noi, impastate a formule di antichi rituali praticati in stanze proibite. Ma, in fondo, cos’è la leggenda se non una verità manipolata, un evento reale contaminato dalla fantasia?   L’occidente cristiano e sincretico ha assorbito il mito e ha distinto il bene dal male, offrendo però l’occasione di una sclerosi delle due qualità finché oggi queste due qualità sono diventate due fazioni. Ma la vita è fatta di vie di mezzo e Serena Vinci costruisce una storia che si oppone ai dogmi, animandola con una protagonista femminile che cerca risposte laddove tutti hanno smesso di farsi domande.

Alle fanciulle tenute prigioniere in dimore di famiglia la Vinci oppone Fiammetta che dall’antico palazzo è fuggita già una volta ma, vinta dal richiamo del sangue, vi fa ritorno e proprio seguendo la goccia di quel sangue che scorre e segna il sentiero, intraprende un viaggio a ritroso nel tempo. Riguadagnando i luoghi attraverso i ricordi, prima che sfumino (o affondino) nel passato e si confondano con i “si dice”.

Serena Vinci ci offre una storia potente: apparentemente connotato dalle caratteristiche del noir, con richiami al soprannaturale, questo romanzo è costruito attorno a un personaggio che con la sua creatrice condivide molto più che la professione di archivista e la fisiologica tendenza a risistemare dati e documenti, seguendo metodo e intuito. Serena, attraverso il personaggio di Fiammetta, ci offre la possibile soluzione a una brutta storia di provincia, presto dimenticata come accade a certe storie piccole, narrazioni di sottofondo rispetto agli eventi dei grandi prosceni. Come accade quando a morire è un ragazzo perbene.

Serena Vinci

Il sangue che ti scorre accanto

Bari, Les Flâneurs Edizioni, “Montparnasse”

€ 15,00